Avete mai notato che ogni rapporto umano è velatamente gestito dalla soggezione?
Alcuni la chiamano “valutazione preliminare”. Quando si incontra una persona nuova – dicono gli studi – ognuno di noi analizza una serie di valutazioni: com’è vestita, come si muove, che tipo di voce ha e così via… Tutto questo lo facciamo in meno di 1 minuto. E del resto è fondamentale: dobbiamo capire se possiamo fidarci o no! Infatti, la valutazione da estetica passa ad un livello più profondo. Cominciamo a valutare come la pensa, qual è la sua visione del mondo, quali sono i valori che porta dentro e così via…
Ormai è ripasuto, psicologicamente parlando, che la prima valutazione che facciamo verso una persona è quella sessuale; proprio per questo motivo, l’analisi è sul portamento, sul modo di vestire e sulla voce. L’aspetto fisico. È affascinante sapere che il primo pensiero che facciamo è: “mh… Lo farei entrare nel mio letto? Ci farei l’amore? Gli permetterei di abbracciarmi e baciarmi? Lo farebbe con passione?”
Ma ora… Visto che tutto questo non può passare “naturalmente”, con sincerità, poiché viviamo in un teatro dove ognuno di noi ha un ruolo specifico e temiamo di togliere quella maledetta maschera che porta chiunque alla malattia mentale.
Quindi, ripensandoci… I rapporti umani sono diretti dalla soggezione! La soggezione di trovarci di fronte a qualcuno migliore di noi, più intelligente, più bello, una persona realizzata, di successo, una persona che usa la sua arroganza come un meraviglioso punto di forza, una persona a cui l’interesse verso gli altri e pari a zero e questo è il pilastro su cui poggia tutta la sua esistenza… La soggezione di avere di fronte una persona che vive la sua assenza di sentimenti verso gli altri come il miglior modo di vivere. La soggezione privata e personale di sentirsi troppo fragile, debole, incapace di sopportare altre maschere, altre bugie… Ah! Le maschere… Le bugie… Le proprie e quelle degli altri… Siamo attori in uno spettacolo tutto esaurito.
E dunque… Godiamoci le “valutazioni prelimari” perché credo siano l’unico momento in cui abbiamo l’illusione di avere il controllo sulla realtà!
– Rilessi queste righe, dopo qualche ora… E mi accorsi con gioioso rammarico… Che non avevano alcun senso! –