Lasciate che i bambini vengano a me, nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale, ben disinfettati e mascherati. E isolate i positivi. Cazzo!

Si, ma… chi ci salverà dalla paura che corre lungo i muri della nostra mente al tramonto, quando tutto si calma, invisibile e tremenda, quando l’ansia del quotidiano lascia il posto all’angoscia del pensiero, del dubbio senza certezze? Chi ci salverà dall’assenza, mancanza di cose che il tempo doveva sedimentare e che invece sono volate via come polvere nelle poche giornate di tramontana, vuoti a perdere di parole, sentimenti, scalinate ardite della coscienza che lo scirocco consuma nella sua folle corsa verso un dove che non ci è dato di conoscere?

Venni nel mondo in un’epoca certa che l’idea della vita e della società si fondassero su principi e ideali immortali, universali e luminosi. Principi a poco prezzo, ideali per ogni gusto: Dio, Patria, Famiglia, Libertà, Uguaglianza, Fraternità, Diritti, Rispetto, Mercato, Economia, Finanza, Liberismo, Socialismo, Fascismo, Giustizia. Ma il tempo è galantuomo e mi ha sussurrato che gli eroi sono sempre soli e il tradimento è l’altra faccia di un’amicizia profonda.

Quanto tempo è passato? Quanto ce n’è tra l’ingenuità e la disillusione? E quanto tra la rabbia e l’apatia? Quanti battiti del cuore passano tra un’idea e la sua rovina? Eoni.

L’oggi è terra senza nutrimento per me. Sono morti gli eroi, sono briciole senza ricordo i principi e gli ideali. Ho smesso di parlare per capire. La parola è menzogna tanto più volgare e sfacciata quanto più gridata e usurata. I nuovi dei sono sorti ma non tutti i vecchi idoli sono morti. Denaro, Globalismo, Capitale, Finanza, Debito, Consumismo, Tecnica, Tolleranza, Ecologia, Paura.

L’uomo è morto! Viva l’uomo!

Sì, ma… chi ci salverà dalla voracità di sottoprodotti a basso costo, dalle tempura, dagli involtini primavera, dai burger maxi, dai campionati di calcio? Chi affonderà le mani nella miseria dei rifiuti, degli scarti di combustione delle cellule, per cercare quale via, quale incrocio del destino abbia potuto segnare una tale sconfitta del senno, cancellato d’un colpo l’inquietudine di uno spirito nobile e alacre? Se Dio esiste, perché non fa la pubblicità?