Trenta piccoli uomini complici dello stesso reato
In fila ad aspettare, a contorcersi e smaniare,
tutti quanti coscienti dello sdegnoso peccato
Trenta peni eretti ad aspettar sulla soglia
il loro sporco momento per saziare la voglia
di sesso malato, di piacere perverso
e così attenuare quel desiderio disonesto
mentre nella pancia la fame di fottere gorgoglia.
Trenta viscidi corpi come in aeroporto a far la fila
e il primo, il fortunato,
vestiti e dignità senza chiedere le sfila
senza vergogna, pudore, né tatto
Trenta sudicie mani a compiere il misfatto
a toccare, possedere, usare
di una donna il corpo come fosse un giocattolo.
Quegli insulsi vermi, compiaciuti dei loro porci comodi
si travestono da uomini ma discendono dal diavolo.
Un branco di vogliosi, lussuriosi, eccitati
in fila in albergo
per abusare di un corpo,
uno solo
senza rispetto né pietà alcuna
tutti in piedi ad aspettare
tutti un solo corpo,
uno solo:
Trenta contro una.